Situato sul lungomare Imperatore Augusto, di fronte al vecchio porto (ribattezzato Molo Sant’Antonio), il Fortino di Sant’Antonio Abate, insieme a quello di Santa Scolastica, è uno dei quattro baluardi che hanno scandito la cinta muraria barese fino al XIX secolo.
Rappresenta il punto più alto della città vecchia dal quale è possibile abbracciare con lo sguardo il tracciato delle mura medievali (a sinistra) bordato dal lungomare Imperatore Augusto e il profilo del lungomare risalente alla prima metà del ‘900 (a destra).
La sua origine è ricondotta al 1071, anno in cui il normanno Roberto il Guiscardo, durante l’assedio di Bari, fece costruire a guardia del porto una turris petrinea (torre di pietra). In genere edifici siffatti avevano fondamenta che poggiavano su scogliere, erano a diretto contatto con il mare e risultavano essere i punti più vulnerabili dell’intero sistema difensivo urbano, pertanto spesso erano dedicati a taumaturghi o santi, che garantissero protezione. In particolare il fortino è stato dedicato a Sant’Antonio Abate perché vi sono stati ritrovati i resti di una cappella che doveva accogliere la statua lignea a lui dedicata (Santo popolare per i suoi poteri taumaturgici contro le malattie da contagio e per la protezione offerta agli animali domestici). Nelle murature sono stati ritrovati resti di un’antica chiesa dell’XI-XII secolo (probabilmente “San Nicola sul porto”).
Il fortino ha avuto bisogno di diversi interventi di consolidamento. Nel corso del XV secolo fu riedificato completamente per volere di Isabella d’Aragona e della Universitas barese; nel XVI secolo gli fu restituito l’aspetto fortificato che, dopo un lungo periodo di abbandono, è stato recentemente ripristinato dal Comune e dalla Soprintendenza ai beni culturali.
Oggi è possibile accedere da via Venezia ai locali al primo piano e dal lungomare Imperatore Augusto ai locali al pianoterra, utilizzati dal Comune come sedi di mostre, dibattiti e incontri aperti al pubblico.

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